lunedì 21 ottobre 2013

Entriamo un po’ più nel dettaglio

Bè già sapete…from 9am to…7pm!
Yes! Oggi io e Xiangjia  abbiamo deciso di “regalarci” il cosiddetto “rest time” dopo le 19 perché davvero eravamo stanchi.


Bella giornata…sole, temperatura ideale, chiacchierate sul parametric design e sulle note differenze tra le “pippe”  che noi studenti di Architettura ci facciamo in Italia quando abbiamo da pensare un progetto (perché quella finestra la ipotizzi in quel posto? E perché questo tavolo sta qua e non là? Eh ma ..perchè?...) e la risolutezza (a volte forse superficialità) cinese.

Ma quanto è carino il nostro studio

Ma soprattutto ribadisco l’enorme differenza che ho riscontrato nel pensare (e quindi progettare) il verde urbano inteso come landscape…è tutto studiato nei minimi particolari…essenze, aree “silenziose” rispetto ad altre dove casomai si ipotizza la realizzazione di una tea house (che è sempre uno spazio pubblico coperto dove la gente può giocare a carte cinesi, rilassarsi, …), corsi d’acqua artificiali, percorsi interni sempre con andamento curvo che segue l’orografia del terreno, rende piacevole anche una semplice passeggiata regalando scorci sempre diversi  (e non quei classici percorsi rettilinei o geometricamente schematici, casomai fuoriusciti dai noti “assi”…che poi non si è mai capito cosa sono questi assi?! (…quando non sai come giustificare un percorso, o una giacitura, dici che tutto deriva dagli “assi regolatori”, magari quelli storici eh…).
So  che imparerò molto da Xiangjia, dagli altri studenti che come me sono in procinto di laurearsi (master degree) soprattutto riguardo i tempi del paesaggio urbano, e di come esplicare in un progetto i feelings dei fruitori, ah questo feng shui…
Dopo pranzo stampiamo finalmente le planimetrie, le sezioni, prospetti e l’inquadramento urbano della Maoxin Flour Factory (l’ex fabbrica di farina oggetto della tesi).

Got it

Beh… considerato che ci stiamo lavorando al netto da una settimana, direi che è un ottimo risultato!
Domani passeremo dal cad alla carta…è arrivato il momento di cominciare a buttare giù giusto qualche considerazione circa connessioni, potenzialità e criticità della surrounding area, in modo poi da focalizzare l’attenzione nei giorni  seguire sulla redistribuzione degli spazi interni alla Maoxin factory, al trattamento delle facciate, alla rifunzionalizzazione dei locali…
Oggi pomeriggio mi affaccio sul ballatoio su cui dà il nostro studio e vedo ragazzi alle prese con una struttura in legno…faccio due chiacchiere col “capo” (uno studente del dipartimento di interior design) che si occupa di parametric design, utilizza Grasshopper (plug in di Rhinoceros, in soldoni potremmo dire che permette di calcolare e gestire strutture complesse, e soprattutto prevedere infinite configurazioni, partendo dal “parametro” appunto, agendo su vincoli (algoritmi) che dipendono dal risultato e dalla “flessibilità strutturale” che si vogliono ottenere). Quanto mi manca un bell’ handcraft workshop! (e i più che mi conoscono possono capirmi : )

Workshop dipartimento interior design

Mi fermo qua col parametrico…per i curiosi: la pagina Pinterest di un mio caro amico e collega
Dato che ho introdotto Pinterest (genio chi l’ha ideato) qualora foste interessati a progetti di riconversione di edifici industriali, linko la mia board dedicata

Bene…dopo cena Xiangjia si avvia con la sua bici verso il dormitorio e io torno qui in studio, da dove sto scrivendo il post.
Ah! Domani sera dalle 7pm ci sarà un “lecture” di un dottorando italiano del Politecnico di Milano e ci sarà l’accoglienza ai nuovi overseas students (Singapore, Olanda, Malesia le principali provenienze). Finalmente potrò scambiare due parole in italiano con qualcuno!
Vi aggiornerò…buona giornata da me e la tartaruga GUI GUI!

6 commenti:

  1. Ho capito la tattica. Oggi se arrivo a 7000 followers (SETTEMILA CARO!!) sarà solo merito del tuo blog, vero?!?!?!
    ahahhahahhahah

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  2. buffone! modificherò il post...eliminerò il link ahahah

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  3. comunque controlla...ahahhahah a 10000 festeggiamo :P

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  4. ok...offri tu ovviamente una cena italiana...io penserò al dessert cinese

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  5. Marco, in uno dei tuoi primi post scrivesti che avresti spiegato come erano costruite le vecchie strutture cinesi, quelle classiche, tipo i pavilion, ovvero senza l'utilizzo di chiodi ma con un particolare sistema di montaggio. Non so se me lo sono perso in qualche post (non credo), nel caso illuminami!
    Grazie e salutami Gui Gui

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  6. giusto! prossimamente spero di dedicare un post dedicato soprattutto per quanto riguarda il dou gong...purtroppo qua i ritmi sono molto "cinesi" e ci sono solo pause per mangiare e per leggere il futuro...domani leggerai del "gossip studio" e di Xiangjia, mia compagna di studio nonché futura "wanna marchi" cinese ahahaah

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