sabato 12 ottobre 2013

Professor Shi Ming day

Arrivato il giorno dell’incontro con la Professoressa Shi Ming, che sarà mia coordinatrice.
In realtà ci siamo conosciuti a Napoli un mese fa, quando lei ha tenuto una conferenza in facoltà riguardo, appunto, il patrimonio industriale di Wuxi.
Arrivo nella stanza A414 della School of Design…la tartaruga è ancora viva e Fiona oggi è più elegante del solito…pochi minuti e arriva la Professoressa. Elegante, affascinante, col suo sorriso infonde serenità e quasi la sento un po’ “mamma”.
Vuole che le mostri le tavole del mio esame di restauro sviluppato un paio di anni fa a Napoli (lavoro in team con Martina, Filomena e Cristina, assidue lettrici del blog : )
Si trattava della proposta di restauro della cartiera Milano, vicino Amalfi, situata nella valle delle ferriere, affascinante luogo naturalistico attraversato dal fiume Canneto. Riporto giusto un disegno a testimonianza del lavoro estenuante che fu.

Ricordi di puntini
 

La Prof. rimane entusiasta del lavoro e soprattutto del nostro modo di pensare “all’italiana” il restauro di edifici storici/di particolare interesse. Discutiamo circa la differenza tra Cina e Italia che c’è nei confronti del “building renewal”, e la Prof. afferma che hanno molto da imparare dall’Italia, se non altro per la cura del dettaglio che qua in Cina, a causa della frenesia con la quale costruiscono, non hanno.
Stimolante chiacchierata sull’urbanizzazione “consumistica” in Cina (ma d’altronde la popolazione ha numeri impressionanti rispetto ai nostri!), la Prof. mi racconta del suo viaggio in Italia e di quanto spazio pubblico ha potuto godere, spazio che (perlomeno a Wuxi) è affidato ormai ai giardini cinesi che, spero vivamente, il comune salvi da future speculazioni edilizie.
La ammiro molto.
Mi fa vedere un libro in cui il dipartimento di urbanistica della città di Wuxi ha raccolto i vari piani di espansione e indicato le aree di “recupero urbano” tra le quali vi è anche l’area oggetto del nostro interesse, che più in là vi mostrerò in dettaglio.
Scendiamo per raggiungere il quartiere delle ex fabbriche e quindi la ex “flour factory” oggi Museo dell’industria e del commercio di Wuxi.
Oggi altro che bus...interni in pelle, climatizzazione, musica buddista…dal finestrino estrusioni di rettangoli qua e là, a volte così alti che dalla mia posizione non riesco a scorgere la fine…quasi quasi mi addormento…peccato!
 
Nuove Costruzioni
 
Arrivati a destinazione. La Prof. vuole dapprima farmi visitare un mercato rionale (il cui spazio antistante sarà oggetto del suo corso in landscape design) perché dice che prima di avvicinarti a qualsiasi progetto bisogna respirare l’aria della città e vivere la gente, e cosa c’è meglio di un mercato?

 
Carte Cinesi

...ma quanto mi trovo con la Professoressa?!...Assaggio un tipo di frutta, dal guscio durissimo, e dal contenuto che sa di castagna.

 
Spacca denti
 
 
Dopo un giro al mercato pranziamo.
Oggi dumplings (sia di carne che di verdure, una sorta di ravioli).
Paga la Professoressa (in realtà paga sempre la professoressa ai suoi studenti…che signora…forse anche per questo è così amata in facoltà!).
Arriviamo a piedi al sito oggetto di interesse.
La Prof. ci spiega le problematiche che vi sono, soprattutto a livello urbanistico, e le enormi potenzialità che la nostra “fabbrica” ha, data la sua posizione strategica in un’area dalla storia industriale importante (la nostra fabbrica è la prima in assoluto ad essere stata costruita dalla famiglia Rong!), e data la vicinanza con un braccio del fiume Yangtze e con l’isoletta che ospita un giardino cinese.
 
 
Tema
 

Nei prossimi giorni una scheda dettagliata.
Finito il sopraluogo (o sopralluogo, non vi è norma precisa in merito) raggiungiamo con l’auto Nanchan street, per prendere un tea “alla cinese”.
Entriamo in una tea house davvero ben arredata, e la Prof. mi spiega che il proprietario, nonché colui che realizza a mano le tazze, teiere, portando avanti la tradizione del “chinese clay”, è un suo amico di vecchia data.
Ci sediamo (la tea house affaccia sul fiume proprio in corrispondenza del Qing Ming Bridge, il più antico di Wuxi) e la Prof. aziona il bollitore dell’acqua e caccia dalla sua borsetta in pella verde una bustina.
Per l’occasione vuole farmi assaggiare un tea molto prezioso. È una sorta di tè rosso, che viene ricavato dalle foglie di un albero rarissimo in provincia! (mi dice che esistono solo 3 alberi in tutta la provincia…se è vero, quanto costerà quel tè?!)
 
Prof
 
Allora…in Cina non si “prende il tè”…è un cerimoniale che può durare anche 4 ore.
Il “prendere il tè” è una pausa dalla vita quotidiana, dallo stress e del lavoro di tutti i giorni. È passare il tempo con amici, giocare a carte, chiacchierare delle cose futili e divertenti, meditare in silenzio osservando il vapore che esce dal bollitore e l’acqua che una volta versata sui fiori essiccati comincia a colorarsi e a inebriare nell’aria quei profumi in cui è racchiusa una storia millenaria…
 
Red Tea
 
 

Entro nel “chinese tea mood”.
Che relax, che pace, che tranquillità. Da quando sono in arrivato in Cina, mai un mal di testa e mai un mal di pancia. I miei dottori italiani dicono che tutto dipenda dallo stress…bè ora ho le prove che hanno pienamente ragione!
Eravamo entrati verso le 16…usciamo che fuori è il tramonto.
Passeggiare lungo Nanchan street è sempre un piacere (una strada storica di Wuxi le cui abitazioni in stile sono state ristrutturate e oggi ospitano localini per giovani, pubs, ristoranti, catene di fast food…).
Ceniamo in un ristorante molto chic (paga sempre la Professoressa). Le 4 ore di sonno di stanotte cominciano a farsi sentire.
Stanco morto, quasi non riesco più a sentire le loro voci.
Anche Fiona è stanca, così quando la Prof. decide di tornare al campus ci solleviamo.
Ma prima…ricordate la prima foto caricata sul primo post di questo blog?..Ebbene quella la presi da Google…la stessa ora l’ho fatta io!
 
Missione compiuta
 
Una giornata molto interessante: sono felice di avere un relatore come la Prof. Shi Ming, di avere una compagna di studio come Fiona, e di avere soprattutto un tema molto stimolante.
Mi tuffo a letto e buonanotte! Domani rest time…forse scriverò un po’ di curiosità.





Mens sana in corpore sano in ambiente sano.

Come anticipato ieri, oggi rest time.
Sveglia alle 11, in tempo per scendere e andare a pranzo (prima volta da solo alla mensa…ho potuto scegliere solo in base alla vista…nessuno parla inglese!).
Mangio noodles che mi ricordano tanto gli spaghetti.

Tornato in camera, scendo in campo per la guerra contro lo sporco. A noi 2!

Quasi senza censura

(non mostrerò tutte le foto…posso solo dire che tutto ciò che c’è sotto il letto sarà scoperto, forse, più in là, quando avrò il coraggio di spostarlo; per ora può anche esserci un serpente a sonagli, non voglio pensarci)

Sgualdrina

Dopo 3 ore di lavoro e pazienza (tra camera e bagno), posso finalmente dire di aver rimosso anche l’ultima patina di sporco dal pavimento! Se ne parla settimana prossima.

Già va meglio

E quindi, meritata merenda pomeridiana.

Merenda

Sono le 18:00…devo sbrigarmi se no rischio di trovare la mensa chiusa! (ricordo che i cinesi cenano solitamente tra le 17 e le 19).
La mia cena è salva…risotto con tutte le verdure esistenti e carne e pesce a pezzetti…ottimo!

Risotto Completo

Dopo aver fatto un altro giro nel minimarket vicino il mio dormitorio (se non altro per lo sfizio di vedere quante migliaia di cose hanno che da noi non esistono, partendo dai dolciumi e caramelle fino ad arrivare a cibi inscatolati e sottovuoto di cui ignoro la fattezza), torno in camera perché domani c’è il meeting con la Prof.ssa Shi Ming e Fiona, per cui devo dare una sistemata alle foto dei sopraluoghi fatti finora e condividerla con Fiona su dropbox. (ce l’ho fatta a convincerla a scaricarlo!)
Quindi…come dice il mio status qq…ora sono “busy”.
Vi anticipo che, tempo permettendo, caricherò tutte le foto senza compressione alcuna sul mio spazio Flickr!
Qui sono le 20:00 e sto a torso nudo.
Col sole di questi giorni mi sa che tornerò abbronzato e biondo!


venerdì 11 ottobre 2013

Primo post pubblicato dalla CINA

La scorsa notte un temporale si è abbattuto sull'abitazione del co amministratore italiano producendo ingenti danni alla connessione internet...a breve ripristineremo i collegamenti...più di questo la linea cinese non mi consente di postare!
Qui c'è il sole...a presto!
 
Marco

BCM art life center, Nanchan temple, lettura della mano.

Solita colazione con la merendona soffice ripiena di crema pannosa e yogurt alla frutta.

Merendona

Credo di essere l’unico nel raggio di km a mangiare una colazione del genere.  (di fronte a me Fiona mangia ravioli cinesi ripieni con carne affogati in un brodo di verdure…sono le 9:00!)
Eastern gate del campus. Lasciamo le bici e prendiamo il bus. Direzione BCM art life center.
Appena scesi dal bus, Fiona mi indica il BCM…è all’interno di un quartiere molto degradato, con case fatiscenti, asfalto inesistente, e immondizia ovunque. Alle spalle di tutto ciò (parliamo di 100 metri) comincia la business area della città. Due facce della stessa medaglia. (in realtà Fiona mi spiega che il comune ha deciso di demolire le case fatiscenti per far posto a…grattacieli!!! Yuuuuu!!!...e a coloro che saranno sfrattati verrà offerta una nuova sistemazione non in prossimità del quartiere in cui hanno vissuto una vita, bensì in un posto molto distante! D’altronde i poveri non hanno mai voce in capitolo.

100 metri

Entriamo nel BCM center…ex deposito di tessuti, risalente al 1938 (ristrutturato nel 1970),oggetto di riqualificazione nel 2005. Fabbrica in stile “western” (qui così lo chiamano), oggi è sede di studi di design di interni, negozi di arredamento, artisti che semplicemente prendono in affitto lo spazio per esporre e vendere.

BCM

 Facciata in mattoni a vista (struttura portante originaria in legno, cemento armato per quanto riguarda le parti ristrutturate, solai in legno). Sulla maggior parte dei mattoni, alcuni segni…sono le firme degli operai che lavorarono alla realizzazione…un po’ come gli scalpellini per la Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli.

Mattone Firmato

La quasi totalità dell’edificio è stata conservata…la ristrutturazione ha interessato perlopiù la parte strutturale (consolidata la parte della tromba delle scale).
Visitiamo lo spazio di un noto artista a Wuxi (insegna scultura qui all’Università Jiangnan), poi un negozio di vini, poi un ristorante, poi al piano superiore due studi di design…non ho ancora capito la “funzione trainante” di questo complesso.

Scultore

Mi attira la capriata a traliccio in legno con tiranti in acciaio e controventata con controventi in legno (e interessata da una sorta di puntellamento sempre in legno)…mai vista prima! Tutto sommato funziona…copre una luce notevole. Tetto ricostruito. Travicelli e pianelle in cotto(?), pacchetto impermeabile in cui non credo sia stato contemplato l’utilizzo di materiale isolante, tegole alla cinese.

Capriata

Dopo il BCM, pranziamo in un fast food cinese dal nome 7+7, e ci avviamo verso il Nanchan temple. Un’area della città con le tipiche strutture cinesi (paifang, xuan shan, i tetti dou gong…) nei cui vicoli si annidano negozietti che vendono di tutto, tra cui libri usati.
Fiona è alla ricerca di alcuni libri riguardo il patrimonio industriale di Wuxi, così ci fermiamo presso la bancarella indicatale dalla Prof.ssa.
Mentre Fiona cerca i suoi libri, e dopo che ho appurato che non vi sia niente di scritto in inglese eccetto il “quotations from Mao Tze Tung”, mi siedo a fianco del proprietario del libraio. Mentre sorseggia il suo tè verde mi chiede da dove venga…Italì! Sì in cinese Italia si dice Italì, alla francese.
Sorride, mi racconta del suo viaggio in Australia, e del suo sogno di fare un viaggio prima o poi in Italì. (il tutto tra gesti e grazie a Fiona che fa da interprete).
Mi offre una sigaretta cinese, e dopo l’immancabile foto il prezzo del libretto rosso di Mao (in cinese, per me è un souvenir importante in quanto è una copia originale usata) scende da 40 a 20 yuan :)

Brava gente

Lasciati i nostri amici, Fiona mi porta a visitare un’ex deposito industriale (sempre in stile “western”) oggi sede di un ristorante molto chic, per cerimonie.

Ristorante chic

All’interno è arredato in stile Ming. Raffinate le sedie.

Dedicata a mio padre

Passeggiamo per mercati, bevanda zuccherosa al mango con sticky rice all’interno (ormai la mia preferita), cena al Mc dove un crispy Mc bacon menu costa 3€, e discutiamo delle modalità per cominciare questo lavoro di tesi insieme e delle difficoltà che incontreremo circa la lingua, la tempistica, ecc…d’altronde sabato c’è l’appuntamento con la Prof. Shi Ming.

Bevanda al mango con stiky rice

Market

Parliamo di destino, di Feng Shui, e Fiona mi dice che sa leggere le mani delle persone!
Le porgo la mano destra…allora…in base alla lunghezza delle piegature, spessore, “isolette” e direzione, il bilancio dice che sono una persona “rational thinking” nei rapporti interpersonali, le emozioni in campo passionale a volte sono complesse, godrò di buona salute durante la mia vita, in campo lavorativo non avrò problemi (datà l’assenza di isolette lungo la linea della carriera) e avrò un matrimonio senza problemi.
Wa perfetto!
Torniamo al campus e decidiamo che domani ci dedicheremo un “rest time”…oggi è stata una giornata sfiancante!

giovedì 10 ottobre 2013

Curiosità


Come ho scritto ieri, oggi ho ricaricato le pile.
 Sveglia alle 14:00 (yeah!), ho comprato il biglietto per Nanchino (si parte domani mattina da wuxi central station, treno G, ossia treno veloce molto ben rifinito all’interno, una sorta di freccia rossa) e fatto colazione alle 16:00.
Ho finalmente assaggiato il milk tea della catena RandB (gusto pearl, così come suggeritomi via qq da Xueyan)…la bevanda viene preparata al momento e servita con una cannuccia abbastanza larga di diametro…ho capito il perché alla prima succhiata…un sacco di palle in bocca!!! Trattasi di palle appiccicose fatte di grano e non so cosa altro…in realtà in molte bevande sono presenti “palline” (di frutta e grano), anche nelle bevande confezionate in bottiglie e lattine.
colazione alle 16
Ritiro un po’ di soldi, e comincio a fare foto. Giuro che avevo promesso di non fare domande né interessarmi di nulla oggi…ma all’improvviso alle mie spalle si avvicina un ragazzo che mi fa “hello, nice to meet you!”.
fontana attivata
 E quindi, come fai a trattenere la curiosità?
Dopo i soliti rituali iniziali (di dove sei, come ti chiami, ecc) Hanjie mi accompagna in mensa. Mangiamo insieme e mi racconta un po’ di lui, cosa fa, cosa avrebbe voluto fare, e cosa spera di fare in futuro.
Quindi veniamo alle curiosità partendo da ciò che ho saputo grazie a Hanjie.
·         Hanjie frequenta il primo anno informatica qui alla Jiangnan University. In realtà, la scelta di informatica gli è stata imposta, non dalla famiglia, ma dal sistema cinese. Hanjie ha 19 anni e parla un buon inglese, avrebbe voluto studiare lingue, ma siccome si è diplomato con un voto non molto alto, non ha potuto scegliere. Qui funziona così…più il tuo “mark” è alto quando ti diplomi, più scelta hai per l’università. Otherwise, il sistema sceglie per te. Se poi, alla fine del primo anno di università ottieni voti alti, allora ti è data la possibilità di cambiare il secondo anno. WTF
·         L’università più richiesta è quella del “cibo”…sperimentano combinazioni nuove riguardo il cibo…sarebbe una sorta di alberghiero, indirizzo cuoco, molto più raffinato. Ora ho capito perché hanno una varietà infinita di pietanze e abbinamenti!
·         Se vuoi acquistare dalla Cina online prodotti da Hong Kong (dove il costo è molto vantaggioso) non puoi. Svanito il mio sogno di fare incetta di fotocamere e tablet.
·         A proposito…in Cina non è affatto vero che le cose costano poco! O meglio, alcuni articoli costano molto meno (ad esempio il cibo) ma altre cose costano addirittura di più! Quindi sfatiamo il mito che con 1 euro campi una giornata. Assolutamente no! Quindi, cari amici che speravate di avere in regalo un tablet o uno smartphone…vi dovrete accontentare della tipica spilla ahahaah anche perché spenderò davvero molto più del preventivato e forse sarete voi a fare una colletta per me!
Comunque al burger king il menu piccolo più economico costa circa 2€.
burger in Cina

·         In Cina non esiste acqua frizzante.
·         I materassi sono durissimi. La prima notte pensavo che il mio fosse fatto in legno…forse nei dormitori risparmiano pensai…invece quando sono stato a casa di Yin Yin mi sono seduto sul suo letto e doh! Legno.
·         Fare il biglietto per il bus è diverso che da noi. O hai la carta prepagata col chip (che ora utilizzzo anche io) oppure paghi quando sali…Ma il pagamento funziona in questo modo: c’è un contenitore (non trasparente) in cui metti i soldi per la tua corsa (esempio: la tua corsa costa 2yuan? Metti 2 yuan in monete)…e non esiste la figura del controllore! Cioè, potresti mettere la metà, o non mettere assolutamente niente, nessuno mai lo saprà!...e da qui, prossima curiosità.
·         I cinesi sono mooooolto rispettosi delle regole. Sono molto solidali tra di loro, (sarà forse dovuto al clima di regime che hanno vissuto, non so) fatto sta che (le eccezioni è ovvio che ci saranno); se una cosa non va fatta, non la fanno! E il concetto di “fregare il prossimo” non fa proprio parte della loro cultura.
·         Il fiore di osmanto, come già detto,  emana un profumo buonissimo, indescrivibile…MA quando lo utilizzano per cucinare il piatto preferito da Mao (tofu all’osmanto) dovete solo fuggire!!! Ieri sentivo una puzza di immondizia fortissima…pungente, quasi stavo vomitando…chiedo a Fiona di andare via e di spiegarmi da dove provenisse quella puzza…ebbene…era tofu all’osmanto!!! Non potete immaginare…la puzza dei roghi tossici non è nulla a confronto…e lo mangiano pure!!! (sarà perché era il piatto preferito da Mao?)…fatto sta che se qualcuno nelle vostre vicinanze (e vicinanze intendo anche decine di metri) sta mangiando o cucinando roba del genere, dovete solo fuggire o indossare una maschera di ossigeno.
·         Il concetto di dolce non è come il nostro. Ai cinesi il gelato all’italiana non piace…troppo dolce. Il loro concetto di dolce è più vicino al concetto di agrodolce.
·         Censura: molti siti web (face book, vimeo, blogger ecc) sono bloccati. Molti cinesi usano un software freegate, che utilizzo anche io per dare un’occhiata di tanto in tanto al blog e rispondere ai commenti, oppure un servizio vpn a pagamento. Spero che nessuno del governo cinese legga queste cose se no in televisione oltre ai due marò ben presto vedrete anche me :)
·         Il NY times non puoi leggerlo manco online così come tante altre testate.
Bene…ci sono molte altre cose che al momento mi sfuggono…ora metto un po’ di cose in borsa che domani mattina si parte per Nanchino dove raggiungerò Cin, la ragazza che studia all’Aquila.
Tornerò Lunedì sera quando, probabilmente, scriverò il post successivo.
Notte dal mio letto dal materasso durissimo. (se dovesse capitare anche a voi, potete fare come me: mettete sotto le lenzuola trapunta e quante più coperte possibili…la vostra schiena vi sarà grata :)
 
 
 

mercoledì 9 ottobre 2013

Servizi e briefing con Fiona.

Ieri sera, dopo la diretta via skype con “Taxi driver” (www.radioprimarete.it , in streaming ogni martedì verso le 17) durante la quale ho presentato Hanjie e raccontato un po’ del mio viaggio a Nanchino, sono crollato!
Stamattina ho aperto il pannello amministrazione del blog e con mia grande sorpresa ho scoperto ciò!

Superate le 1350 visualizzazioni in una sola settimana! Hme ciA’.

Statistiche prima settimana

Da stamattina fino alle 15:30 in giro per servizi all’interno del campus in compagnia di Yin Yin che mi ha dato una grande mano! Dopo aver consegnato un po’ di documenti alla responsabile dell’Ufficio “overseas students”, ci rechiamo all’International Office per ottenere la carta studenti, con la quale pagherò la corrente, la mensa, e i lavaggi in lavatrice dalla settimana prossima.

 Student Card

Tra uffici vari, pagamento della retta mensile, ricarica della carta studenti prepagata, si fa ora di pranzo.
Mangiamo in un ristorante (sempre interno al campus) dove provo un piatto di riso con carne e funghi cucinati con uova. Niente male.
Yin Yin studia graphic design (ma anche per lei come per Hanjie è stata una scelta di ripiego) così discutiamo di loghi, brand design, software che ti salvano la vita, sbocchi occupazionali.
Torno in stanza per prendere il portatile.

Ore 15:30
Briefing con Fiona presso la stanza A414 della School of Art and Design.
Fiona ha preparato per me un po’ di materiale (lista delle fabbriche dismesse di Wuxi da riqualificare, piano di espansione della città…) che sarà molto utile come step iniziale per organizzare il background per la prima parte della tesi.

Maps

Divaghiamo parlando del concetto di landscape design e mi rendo conto quanto sia molto lontano da quello europeo…e quanto sia molto più raffinato. Innanzitutto qui c’è grande differenza tra parco e giardino…e soprattutto (così come ho potuto notare ed apprezzare in prima persona) c’è un’attenzione quasi spasmodica nei confronti del verde, della progettazione di spazi “verdi”. (e utilizzare questa terminologia all’italiana è quanto di più fuori luogo)
Ogni cosa (che si tratti di aiuola, seduta, albero, cestino dei rifiuti) ha un suo perché all’interno di un giardino cinese. E soprattutto la “pippa” del Feng Shui in questo caso posso confermare che funziona alla grande. Provate a visitare un giardino cinese per capire.
Altro che tristi piazzette in lotti di risulta dove gli alberi vengono posizionati sul cad facendo un copia e incolla dalla vista 2d lungo la classica “traiettoria” (quasi mai curva) che presagisce a un “corridoio ecologico” (quanto vorrei aver avuto un professore cinese di ecologia invece della mia ex professoressa) piuttosto che a un viale alberato…Fiona mi fa vedere alcuni render dei grattacieli che il comune di Wuxi ha intenzione di costruire…quando me li mostra si fa triste…ma il business si sa…è il business…
…osservo la tartaruga nel piccolo acquario al centro del tavolo e riprendiamo il discorso oggetto del nostro incontro…ridiscutiamo circa la piega che prenderà questa esperienza di studio assieme e concordiamo su tutto.

La prima parte sarà costituita da analisi storiche e descrizione degli interventi di renewal già applicati ad alcune fabbriche dismesse. Quindi dalla scala urbana ci sposteremo alla scala progettuale, focalizzando l’attenzione non più sulla fabbrica in mattoni rossi di cui accennai in un passato post, bensì sul Museo dell’industria e del commercio di Wuxi.
La prof.ssa Shi Ming considera il progetto di renewal della “flour factory” un progetto sbagliato, e io sono d’accordo con lei.
Quindi la seconda parte della tesi sarà costituita dalla descrizione dello stato attuale del museo (e quindi potenzialità e criticità) per poi definire una nuova proposta di renewal che tenga conto delle modifiche urbanistiche apportate negli ultimi anni, dell’area in cui sono presenti altre fabbriche dismesse, del “balance between chinese and italian style about design”, balance che io e Fiona “have to strike”.

Qui è l’1 di notte…il mio vicino di stanza, come ogni tarda serata, ascolta musica rap filofrancese da casse audio che credo abbiano alla base dei sub…le basse frequenze fanno quasi tremare le pareti!
Mi sa che nei prossimi giorni ci sarà uno scontro italo/israeliano :)

martedì 8 ottobre 2013

Last day in Nanjing.

Ore 18:00
Treno G7023 per Wuxi.
Partenza in perfetto orario da Nanjing railway station.
Il viaggio durerà un’ora quindi…raccontiamo della giornata appena trascorsa!
Proprio una bella giornata! Oggi finalmente la pioggia ci ha dato tregua e quindi abbiamo potuto passeggiare senza ombrello. Stamattina ho preferito dormire piuttosto che racimolare il toast per colazione!

Passeggiamo per il centro storico di Nanchino (ricostruito). Edifici in mattoni con porticati…molto british come stile!

Centro Storico

First stop: President’s Office.
Residenza del presidente Zong Zong fu. Una bella passeggiata tra le classiche costruzioni cinesi dei giardini (di shui), gli edifici adibiti a sale riunioni di un tempo e gli appartamenti del presidente. Profumo di osmanto ovunque.
La luce del sole filtrata dalle nuvole è così bianca che le gocce di pioggia rimaste sulle foglie sembrano tante gocce di ghiaccio. Non posso non usare la macro!

Fiori Ghiacciati

Pranziamo in un ristorante cinese famoso per i gamberi fritti con una salsina gialla a base di uova di anatra sbattute.
Ma non ci limitiamo ad ordinare solo il piatto tipico…ieri avevo informato Qing della volontà di assaggiare un granchio (qui a Nanchino sono molto richiesti e grandi) così, mentre do un’occhiata al menu, apre la sua borsa e mi lancia una bustina…con dentro un granchio!!!

Pranzo

L’aveva cotto a casa così chiediamo al cameriere il piacere di riscaldarcelo.
E quindi (come potete vedere in foto)  gamberi, pesce (al forno?) e un piatto di carne di maiale circondata da crespelle molto croccanti e pagnottelle che mi ricordano il pane che tanto mi manca.
I gamberi decido di mangiarli con le mani…sarà pure not polite per i cinesi ma il guscio proprio non riesco a sputarlo nel piatto. Così passiamo al granchio e Qing mi spiega le varie fasi.
Prendo coraggio e via!
Seguo le sue istruzioni, ogni volta che arrivo alla polpa la intingo nella salsina a base di aceto (molto simile a quello balsamico) e ginger.

Granchio

Stavolta mangio tutto, anche se la bevanda calda a base di orzo proprio non mi scende!

Second stop: tempio di Confucio.

Io e Qing

Un’area della città dedicata a Confucio: templi, giardini, moon doors…Qing mi racconta un po’ di Confucio, della sua storia, e capisco quanto sia ancora “professata” da molti cinesi la sua filosofia di vita.

Confucio

Nel bookshop compro un po’ di souvenirs, anche se il regalo più interessante che mi faccio arriva dopo l’uscita.
Tra stradine affollate da ambulanti e piccoli negozi, mi fermo ad osservare un anziano che armeggia una sorta di fresa elettrica. Ha molte pietre davanti a sé e capisco tutto quando vedo una confezione di crema di inchiostro: personalizza le pietre naturali di nanchino per realizzare timbri!

Nome timbro

Me ne faccio personalizzare una, poi compro monete risalenti alla dinastia Qing, poi gli scacchi cinesi…arriva così il momento di ritirare un po’ di cash!!!

Ambulanti

Ci avviamo verso la stazione…Qing mi è stata di grande aiuto in questi giorni…senza di lei non avrei certo saputo muovermi all’interno della città.

Autobus su acqua

Mentre il bus ci conduce alla fermata della metro, Qing mi dà una bustina con all’interno sacchetti con pezzetti di legno, fiori essiccati, non capisco…mi dice che si tratta di “medicine” che chi ha intenzione di andare in Tibet deve sciogliere in acqua calda e bere a partire dal mese prima.
Oltre a ciò, mi regala alcuni biscotti salati, del latte ,della frutta, cestino che la mamma aveva preparato per il mio viaggio di ritorno in treno…che gentile!
Dopo aver cambiato due linee della metro, arriviamo in stazione. Arriva il momento dei saluti.
Sono stati giorni intensi, durante i quali ho imparato molte cose, scoperto tante curiosità, soprattutto della cucina cinese!
In realtà quello con Qing non è un addio…la rivedrò sicuramente in Italia quindi…see you! Keep on touch!


lunedì 7 ottobre 2013

Sifang Museum, malls, cibo.

Colazione internazionale in albergo…una tragedia.
C’è di tutto, è vero, ma solo per cinesi! Riesco a trovare solo un paio di toast con marmellata. A prima mattina proprio non ce la faccio a mangiare ciò che mangio a pranzo o a cena!
Decido di prolungare il mio soggiorno di una notte, così in stazione cambio la prenotazione del treno del ritorno per Wuxi.
Partiamo alla volta del Sifang museum in bus…superiamo il ponte sula Yangtze (Nanchino è situata sulla sponda meridionale del fiume) e finalmente dopo un’ora di viaggio arriviamo al parco in cui è stato da poco ultimato il museo progettato da Steven Holl.
Ad attenderci c’è Yani, un’amica di Qing, anche lei di Nanchino che studia presso l’accademia di belle arti a Roma (le arti della pittura, scultura, arti decorative in genere sono ben retribuite qua in Cina).
Dopo un lungo sentiero in salita a piedi (piove ancora) arriviamo finalmente al Sifang museum…ma qualcosa non va…è chiuso! Sarà inaugurato solo il prossimo Novembre!

Le ragazze cominciano a guardarmi male…ma d’altronde che ne sapevo io?!

Sifang Art Museum

Tutto sommato l’edificio è apprezzabile dall’esterno nella sua totalità…davvero interessante il trucco dal punto di vista strutturale che rende l’edificio quasi sospeso in aria, il cui contatto col terreno è costituito dalla lunga scala in acciaio. Sembra un serpente dalla pelle chiara translucente (un classico di Holl) che quasi si morde la coda, con la testa costituita da un’enorme vetrata che dà sul parco circostante…chissà se ci tornerò un giorno per apprezzarne l’interno!
Dopo aver fatto un po’ di foto architectural style, torniamo a prendere il bus per tornare al centro.
Durante il viaggio imparo i numeri in cinese da 6 a 10! Almeno ora da 1 a 10 so contare!!!
Piove ancora…decidiamo di pranzare all’interno dell’ennesima “città commerciale”.
Barbecue coreano! Molto carino come ristorante e come idea…ogni tavolo è dotato di una griglia al centro…la carne che ordini ti viene portata cruda e quando sei pronto fai un cenno al cameriere che viene ad accenderti carboni che non emettono fumo al di sotto della griglia così tu decidi come e quanto cuocere…cucina partecipativa!

Oltre a carne di pecora, maiale e pollo, ordiniamo un piatto caldo composto da un mix di funghi cipolle e sticky rice (ossia riso spappolato e ricomposto a forma di tubi). Ottima scelta il ristorante coreano!

Barbecue Coreano

Dopo pranzo facciamo un giro per il centro commerciale…qui in Cina a fianco al negozio di Dolce&Gabbana trovi quello che vende il maiale caramellato…il cibo viene venduto ovunque a tutte le ore e in tutte le  varietà!
Passiamo da un mall all’altro e mi rendo conto che Qing ha perfettamente ragione quando dice “in Cina puoi trovare tutto”. Credo di aver visto davvero tutto ciò che esiste di “acquistabile” in 2 ore.
Yani ci saluta e così io e Qing decidiamo di cenare presso un ristorante molto famoso a nanchino (anch’esso in un centro commerciale).

Ristorante Cinese molto frequentato

Ravioli di carne d’anatra, verdura saltata in padella con olio di girasoli, riso con verdure e carne di maiale essiccata sotto sale. Ottimo.

Molto Apprezzato

Il ristorante ha la cucina a vista…c’è di tutto…incredibile! E come nella maggior parte dei ristoranti e mense universitarie, coloro che sono al di là indossano mascherine semirigide antisputo.

 Notate le mascherine

Qing mi riaccompagna all’hotel mentre ripeto i numeri in cinese e rifletto circa la quantità di centri commerciali presenti in città e quanto i nostri siano nulla a confronto!
Domani ultimo giorno…le previsioni sono confortanti…d’altronde è rosso di sera…bel tempo si spera!

domenica 6 ottobre 2013

Nanchino: pioggia, memoria, cibo, Qing.

Ore 9:00
Lascio la mia bici silver al Northern Gate del campus quando mi arriva il messaggio dal mio amico Hanjie: a typhoon is coming. Tifone?!...Mah tutto sommato sto andando a Nanchino! Chissà però come, e soprattutto se, ritroverò la bici al mio ritorno!
Dalla stazione di Wuxi a Nanchino il treno G impiega un’ora. Che comfort e che puntualità questi treni G!
Entrando in stazione scorgo (tra la foschia) i grattacieli di Nanchino (una sorta di Bund di Shanghai). Piove, il cielo e la luce tutt’intorno sono grigi…fortuna che ad aspettarmi c’è Qing! Studia arte all’Aquila, ma è di Nanchino, quindi sono in ottime mani!

Appena esci dalla stazione, ti ritrovi di fronte il lago Xuanwu in cui si specchiano, in tutto il loro grigiore, i grattacieli della business area tra cui svetta la Zifang Tower (450 e rotti metri di altezza, la 7^ più alta al mondo; i cinesi ne vanno fieri!).

Nanchino

Condizioni pessime per scattare fotografie…pioggia molto fine e umidità micidiale…la parte più alta della Zifang nascosta dal grigiore della foschia…
Qing ha studiato per me…che carina! Parla un po’ di italiano…mi mostra gli appunti presi la sera prima (descrizione dei luoghi che visiteremo e dei cibi che mi farà assaggiare) e ci avviamo verso l’albergo. Una notte in stanza singola presso l’albergo interno all’Università “Nanjing Normal”, modesto comfort, prezzo vantaggioso.
Lasciato il trolley, ci avviamo verso il Memoriale del massacro di Nanchino; ombrello alla mano.
Tra bus e metro (il mio albergo non è poi così distante dal centro, ma Nanchino è una metropoli dal territorio molto vasto) impieghiamo più di un’ora.
Il Memoriale è il sito realizzato per ricordare le atroci barbarie commesse dall’esercito giapponese nel 1937.

Memoriale Esterno

300.000 il numero indicativo delle vittime. Nell’edificio principale il percorso obbligato accompagna il visitatore tra foto, cimeli, video, ricostruzioni, materiale scioccante e spesso senza censura alcuna, che ripercorre le fasi atroci dell’uccisione di migliaia di civili cinesi.
Lungo il percorso (nonostante sia chiara la presa di posizione del governo cinese che, giustamente, ancora esige scuse formali da parte del governo giapponese) appelli alla pace, alla fratellanza, e al ricordo per non dimenticare. Chiedo a Qing perché i giapponesi combinarono quel macello. Mi risponde “just for fun”.

Memoriale

Usciti dal Memoriale, alzo lo sguardo e vedo una serie infinita di gru, serie che si perde all’infinito.
Ancora devo decidere se è il caso di capire come “ambientarmi” in una metropoli così estesa, o se seguire Qing in modo passivo. Opto per la seconda soluzione, data la quasi assenza di punti di riferimento (se non QUESTO  grattacielo piuttosto che QUELLO…).
Affogo il dispiacere e la tristezza post-memoriale in un piatto di bocconcini di carne di maiale serviti in una salsa piccante con ginger, peperoncini verdi e rossi, funghi. Obbligatorio accompagnare il tutto con riso in bianco per non ustionarsi!

Bocconcini di maiale piccante

La pioggia è insistente, così entriamo in uno dei mall center. Aria climatizzata, una decina di piani, collegamento con la metro…così esteso che senza  Qing mi sarei perso.
La mia curiosità nel provare sapori cinesi comincia ad essere appagata. Frutta, bibitoni con palle di riso frutta latte e tea, stuzzichini di maiale affumicato e caramellato, caramelle al mais…Nel vedere la lista di cibi che Qing ha appuntato per me, mi sa che metterò a dura prova le mie papille gustative e il mio stomaco!

Frutta

Dopo aver imparato i numeri in cinese da 1 a 5, usciamo finalmente dalla “città commerciale” per cenare presso il tipico ristorantino di strada.
Ore 20:00
Siamo gli utlimi clienti (eh sì i cinesi cenano tra le 17:30 e le 19:00).
Qing ordina per me: Bamboo e “arlic” conditi con altre verdure e funghi, una casseruola ripiena di bocconcini di maiale affogati in una salsina rossa non molto piccante e dal sapore agrodolce, il tutto accompagnato dalla classica ciotolina di riso in bianco.

Cena a Nanchino

Birra fredda (sì fredda!!!) Qing non approva perché dice che bere freddo quando mangi pietanze calde “is not good for your health”…però sti***…sinceramente l’acqua calda proprio non mi disseta!
Torno in albergo alquanto esausto. Domani ho convinto Qing a portarmi a vedere il museo Jifan, di Steven Holl, progetto “coperti nato” più volte sulle riviste di settore, se non altro per l’accattivante sbalzo della struttura dallo scheletro reticolare, per il grande parco in cui è inserito…e perché Holl è un’archistar.
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